Il tour archeologico di Monte Sant'Angelo

Uno dei più importanti siti di Licata è il Monte Sant’Angelo, da qualche anno diventato sede di un parco archeologico: una recente indagine di scavo stratigrafico condotta dall’università di Messina, infatti, ha riportato alla luce i resti di un isolato della città greco-romana di Finziade, sorta dopo la distruzione di Gela ad opera di Finzia, tiranno di Akragas.

Considerando la posizione favorevole di Licata, punto strategico intermedio tra Gela ed Agrigento, e l’importanza che Finziade rives tì in epoca romana, raccogli endo l’eredità dell’antica e fiorente polis di Gela, risulta di fondamentale importanza istituire un percorso di visite guidate archeologiche in grado di far comprendere anche l’importanza che il nostro territorio rivestì in età antica.

Per tale ragione, l’ASSOCIAZIONE FINZIADE ha ideato un percorso pedonale che attraversa un’ampia porzione del centro storico, con partenza dal Castel Sant’Angelo e arrivo in Piazza Progresso. Il tragitto ha una durata di circa 2 ore e include le seguenti tappe:

1) da Piazza Progresso si sale con una navetta all’area di sosta del Parco archeologico di Monte Sant’Angelo; inizia così la visita dell’isolato romano di Finziade (III-I secolo a.C.) e degli ambienti precedenti la fondazione della città.

2) quindi si passa alla cinquecentesca torre di avvistamento e all’annesso castello spagnolo, edificato nel XVII secolo. Dopo aver attraversato il fossato che lambisce il lato meridionale del castello, entrando troviamo subito la scala per accedere alla torre e un vasto cortile con pozzo, sul quale si aprono alcune stanze del castello: in queste ultime sono stati sistemati i cannoni e allestito un piccolo museo etnografico degli antichi mestieri.

3) lasciando la cima del Colle Sant’Angelo, percorrendo una mulattiera (Via Semaforo) ci si avvia verso l’ipogeo San Calogero, raro esempio di architettura rupestre cristiana attualmente fruibile, all'interno del quale è possibile ammirare l'affresco raffigurante il volto di San Calogero, scoperto dalla nostra associazione nel Gennaio 2010.

4) a pochi passi dalla chiesa rupestre si apre l'ingresso ad un secondo ipogeo, ad uso funerario, all'interno del quale sono presenti 18 sepolture del periodo paleocristiano (IV-V secolo d.C.).

5) da lì si percorre una discesa che conduce sino alla via Grangela, dove si apre l’ingresso all'omonimo pozzo greco, filtrante, per la raccolta delle acque. Tramite una scala elicoidale che ruota attorno all’imboccatura del pozzo, probabilmente costruita in epoca medievale, si scende sul fondo del cavità e dopo aver percorso una galleria sotterranea che attraversa Via Santa Maria, si giunge in Via Marconi;

6) qui è presenta una imponente opera ipogeica troncoconica, che per la sua forma è chiamata "Tholos" e che la tradizione locale lega alla leggendaria tomba del Re cretese Minosse;

7) l’itinerario del colle Sant'Angelo si conclude con l'arrivo in Piazza Progresso, sede del Palazzo di Città progettato dall'architetto Ernesto Basile, protagonista indiscusso del Liberty siciliano e del modernismo italiano.

Per i gruppi di visitatori automuniti è possibile inoltre aggiungere al percorso sopradescritto la visita del sito archeologico dello "Stagnone Pontillo" un complesso ipogeico di straordinaria bellezza artistica e costruito secondo uno stile anomalo, che non trova confronti nè in Sicilia, nè in tuttol'ambito mediterraneo.